Dicono di noi….
…. i Joyful sono emozione, gioia, partecipazione collettiva in tutti i sensi. E ogni volta, queste sensazioni oltrepassano il limite del palcoscenico, diventando patrimonio di tutti, coro, musicisti e pubblico
Prima il 5 Giugno. Sala piena, dove molti ancora non erano riusciti ad entrare. Così spettante quanto il resto del pubblico, vidi il sipario alzarsi lentamente, lasciandomi di fronte a quell’insieme di tuniche rosse. Ebbi l’impressione momentanea di essere trascinato verso una misteriosa ed antica svolta della storia. Poi le prima canzoni del Joyful Gospel Ensemble. E l’impressione si trasformò in realtà: era la storia, quella vera, che nessuna musica cantò meglio……. (Alfredo Girosi “Con la musica nel cuore”)
“The Joyful Gospel Ensemble” è riuscito ancora una volta a proporre uno spettacolo trascinante, mantenutosi sempre su ritmi altissimi e con una tensione emotiva ed una capacità di trasmettere sensazioni e di fondersi con il pubblico, che ha finito inevitabilmente per coinvolgere gli spettatori.
L’incantevole magia della musica gospel, con il suo indiscutibile fascino e la sua capacità di emozionare e divertire allo stesso tempo, ha accarezzato i ponti e i canali di Effetto Venezia e lo fatto in maniera entusiasmante, con uno dei gruppi più affermati della nostra zona, “The Joyful Gospel Ensemble”. Immersi nel suggestivo scenario degli Scali Finocchietti, al cospetto di una folla che gremiva le spallette che circondavano il palco, “The Joyful”, con la loro tunica rosso rubino che si specchiava nelle acque prospicienti lo scalandrone, hanno egregiamente onorato l’impegno che li attendeva, regalando spunti musicali di ottimo livello.
“The Joyful Gospel Ensemble” riesce, come meglio non potrebbe essere, a farti sentire fino in fondo il tormento e l’angoscia di chi è stato ridotto in schiavitù e privato anche della propria dignità di uomo, attraverso le bellissime e sofferte interpretazioni di brani struggenti, una sommessa, commovente richiesta di aiuto che presto si trasforma in un lancinante grido di dolore. Poi c’è il risveglio, l’emancipazione dalla schiavitù, attraverso canti di ringraziamento che i Joyful interpretano in maniera esemplare, una vera e propria esplosione di gioia, un tutt’uno fatto di voci, espressioni e movimenti, con un accompagnamento strumentale di assoluto rilievo.
Superai le colline della tristezza, indicando là, in fondo, il lago dei richiami in mezzo alla prateria dell’emozione. Scivolai nel sonno, quella notte, cavalcando una stella. Non mi persi. L’emozione mi colse all’improvviso, e come una doccia fredda in un pomeriggio afoso, mi liberò il pensiero: musica e ritmo, energia e vigore, malinconia e speranza. La forza insieme alla dolcezza trovai in quelle voci cariche ed esplosive, positive e dolci che mi orientano nei miei sogni. (Ilidia Comparini)